« Indietro | Tra consumo e sostenibilità si è concluso l'Happening messinese

08/10/2012

Il 4 e il 5 ottobre a Messina presso i locali della Provincia regionale, si è svolto l’Happening “Una rete per garantire il diritto al consumo”, il secondo appuntamento – preceduto dall’Happening palermitano sulle storie della fragilità e sulla disabilità – durante il quale si è discusso dei temi legati al consumo, riflettendo sul nostro modello economico.

Durante la due giorni hanno partecipato esperti del settore provenienti da tutta Italia che hanno proposto, agli spettatori in sala, esempi e buone prassi per migliorare i livelli di consumo delle famiglie italiane, sempre più abbattute dalle difficoltà nel far fronte alla crisi economica, dimostrando come una rete fatta di famiglie, cooperazione e terzo settore possa lavorare insieme per contribuire allo sviluppo economico.
A Messina ci si è interrogati sulle strategie di mutualità e solidarietà per rendere sostenibili gli acquisti e sui modelli di consumo della società italiana, ragionando su quanto siano sostenibili per la collettività e in grado di portare felicità alle persone.

Il 4 ottobre i lavori, coordinati da Maurizio Lauro, animatore di un Gruppo di Acquisto Solidale che coinvolge 80 famiglie a Milano, sono stati introdotti da Massimo De Maio del Movimento per la decrescita felice, il quale ha illustrato come l’impennata dei consumi abbia raggiunto ritmi non sostenibili per il pianeta e come, oltre ad un certo livello, la maggiore disponibilità di beni non aumenta la nostra felicità. “Solo la decrescita felice può generare occupazione e riportare i consumi sotto la soglia della sostenibilità ambientale” – ha spiegato De Maio, ricordando drasticamente che il 28 agosto 2012 è stato il giorno in cui il paese ha consumato tutte le risorse disponibili e fino a dicembre 2012 si è accumulato un debito ambientale gravissimo.
È stata quindi la volta di Ellen Bermann, Presidente Transition Town Italia. Di fronte alla situazione di insostenibilità, Transition Town propone di accompagnare processi di transizione governati dal basso. Bisogna aumentare la resilienza - cioè la capacità di adattamento -, l’economia locale, l’efficienza energetica, le monete locali, in quanto esempi di transizioni possibili, attraverso un lavoro realizzato in prima persona dalle comunità locali che si attivano e condividono progetti di cambiamento in cui i cittadini sono protagonisti.
A seguire Luigi Chiappara di Arcipelago Scec che ha raccontato l’esperienza delle monete locali che rappresentano, a livello economico, un possibile risparmio per i cittadini e, al tempo stesso, costruiscono e diffondono fiducia e legami sociali. Negozi, professionisti e imprese accettano di percepire una parte del proprio compenso invece che in euro in moneta locale (gli “Scec”, appunto), che a loro volta potranno spendere da chi accetta questo tipo di pagamento.
Infine, Laura Bongiovanni di ISNet  che ha illustrato l’iniziativa Spesautile.it, partita in collaborazione con alcune cooperative emiliano romagnole, in cui le cooperative sociali del territorio acquistano, presso imprese locali, dei prodotti su richiesta delle “unità d’ordine” (luoghi di aggregazione, parrocchie, scuole, ecc.), da dove poi i prodotti pervengono ai cittadini con il duplice beneficio del risparmio e dell’inserimento lavorativo.

Il pomeriggio sono stati i racconti delle buone prassi a farla da padrone: Georges Tabacchi ha raccontato “Re: Social Club”, ovvero una trentina di cooperative sociali torinesi associate per offrire ai propri 3000 soci condizioni di acquisto favorevoli con fornitori convenzionati, realizzando un’esperienza in cui la cooperazione sociale riesce a superare steccati e concorrenza per responsabilizzasi rispetto ai bisogni dei propri lavoratori. Filippo Romano e Paolo Costa dell’Arcipelago Siqillyah, con l’esperienza di “Le Galline felici”, hanno dimostrato come si possono azzerare le distanze tra produttore e consumatore, attraverso un'alleanza tra produttori che porta a saltare tutti gli intermediari commerciali e a rapportarsi direttamente con dei GAS realizzando un esempio di filiera corta. A seguire Paolo Pastore di Fairtrade, che ha rappresentato un’altra anima del commercio equo, l’organizzazione che ha portato nella grande distribuzione i prodotti - diretti e trasformati - del commercio equo attraverso un’opera di intermediazione e certificazione degli scambi con i produttori del sud del mondo, proponendo così il commercio equo all’attenzione del grande pubblico. Infine, Marco Crescenzi, presidente di ASVI, dopo avere coordinato la sessione sulle buone prassi, ha guidato una tappa del Social Innovation Tour in cui viene presentato MES il primo Master italiano sull’innovazione sociale. È stata l’occasione per ragionare insieme ai cooperatori presenti su cosa oggi nella cooperazione sociale è innovativo e può essere diffuso e su cosa invece - ad esempio il rapporto con organizzazioni for profit, l’uso di tecnologie avanzate - richieda uno sforzo di cambiamento.

La giornata si è conclusa con una degustazione di prodotti tipici locali dei Nebrodi, e ha aperto la porta a Francesca Paini che ha coordinato la seconda sessione di lavori avvalendosi di altri contributi di grande valore.

Durante la mattina del 5 si sono succeduti: Pietro Agen, VicePresidente nazionale di Confcommercio, che ha raccontato il profilo degli italiani di questi ultimi anni sulla base dei loro consumi, calati e ri-orientati dalla crisi verso prodotti diversi e ha ragionato sui meccanismi che inducono consumi al di là delle esigenze delle persone; a seguire Riccado Milano, di Banca Popolare Etica, che ha proposto una relazione che parte dall’analisi della situazione economica delle famiglie per proporre dieci ricette  per migliorare i nostri stili di consumo (e così migliorare il nostro Paese).
Ed, infine, Dino Barbarossa che, dopo avere illustrato sinteticamente le attività della Fondazione ÈBBENE, si è soffermato sull’alleanza che questa ha definito con l’associazione di consumatori Cittadini Europei, che offre il suo tassello nella copertura dei bisogni del cittadino che i centri di prossimità  assicurano con azioni di tutela del consumatore, di informazione ed educazione al consumo e di sensibilizzazione dell’opinione pubblica sui diritti di utenti e consumatori. L’Associazione propone inoltre convenzioni con le imprese per ottenere condizioni favorevoli per i propri associati.