Tre intensi giorni di convegni, confronti, incontri. Tre giorni in cui i protagonisti del mondo del sociale si sono seduti attorno allo stesso tavolo per interrogarsi su quale sarà la direzione da prendere per il terzo settore. Tre giorni di laboratorio, di studio e di scambio di best practices. Tre giorni di collaborazione e di innovatività. Tre giorni di piacevoli conoscenze e di scoperte inconsapevoli. Tre giorni di animazione, sport e cultura. Tre giorni di sicilianità mescolata ad esperienze nazionali ed internazionali. Tutto questo e molto altro ancora ha caratterizzato la sedicesima edizione dell’Happening della solidarietà, l’evento consueto e di punta del meridione d’Italia organizzato dal Consorzio Sol.Co. Rete di Imprese Sociali Siciliane a Ragusa nei giorni 29-30-31 ottobre 2015.
Tanti i temi emersi dall’evento che ha portato il titolo “Beni comuni tra democrazia e comunità”, temi legati alla cooperazione sociale, alla riqualificazione di beni comuni per apportare beneficio al welfare di comunità, molte le considerazioni frutto del lavoro costante di associazioni, enti e cooperative per la valorizzazione di un territorio. Democrazia, territori connessi, società civile, partecipazione, riforma sono i temi di cui più si è discusso durante i tre giorni.
E diversi esperti relatori sono stati ospitati dall’Happening …Tutti professionisti che il Consorzio Sol.Co. ringrazia per aver contribuito a rendere l’esperienza ragusana ricca e unica.
Al convegno di apertura sono stati presenti Giuseppe Notarstefano, Ricercatore di Scienze economiche, aziendali e statistiche dell’Università degli Studi di Palermo secondo cui “i beni comuni sono una preziosa possibilità di rigenerare le prassi democratiche di una comunità”, Giuseppe Guerini, Presidente di Federsolidarietà Confcooperative nazionale che ha riflettuto su come spesso “i verbi assumano più concretezza dei sostantivi, le azioni che superano i confini dei contenitori, “cooperare” assume maggior rilievo di “cooperazione”, intesa come contenitore giuridico, e diventa un principio che dà forma alla società, all'economia, alle relazioni e all'identità, anche al di là del fenomeno cooperativo”. E ancora Andrea Fora, Presidente di Foncoop che, raccontando la sua esperienza personale nella cooperazione sociale, ha dimostrato come sia “il metodo con cui si gestisce un bene comune ciò che fa la differenza” e Pier Paolo Lucifora, Presidente del Consorzio Etneo per la legalità e lo sviluppo che ha illustrato l’importanza del binomio legalità e sviluppo sottolineando come “senza legalità non possa esistere uno sviluppo virtuoso”.
Non sono mancate le “voci” dai territori con il racconto e le immagini delle esperienze italiane - esperienze condotte da Giulio Sensi, Direttore della rivista Volontariato Oggi - che hanno saputo coinvolgere il pubblico partecipante portando a riflettere su come dal nulla si possono creare opportunità di riqualificazione sociale, come l’esempio del progetto Terra Mia presentato da Salvatore Borrelli, Presidente del Consorzio Sol.Coop. Ibleo di Ragusa, un fondo agricolo dove, con tanto lavoro e sacrifici, si stanno attivando bellissime esperienze di inserimento lavorativo di disabili psichici. Lo stesso fondo in cui è stato inaugurato durante l’Happening il ristorante “I sette tornanti” alla presenza dell’attore Cesare Bocci, il “Mimì Augello” della serie televisiva “Il Commissario Montalbano”. Interessanti anche le esperienze raccontate da Noemi Sicali, Referente del Progetto Welfare con Gusto su percorsi di sussidiarietà sociale avviati con la promozione di un ristorante gestito da persone “fragili” della società, Dino Barbarossa, Presidente della Fondazione Èbbene che ha raccontato l’esperienza del Villaggio del Magnificat, un bene diocesano riconvertito e messo a servizio della comunità. Anche l’Istituto Italiano della Donazione, con il segretario generale Cinzia Di Stasio, ha partecipato, mostrando come il dono sia una pratica di bene comune.
Quale riforma per il terzo settore? È stato l’interrogativo che ha caratterizzato il dibattito condotto da Giusi Palermo, Vicepresidente del Consorzio Sol.Co. Rete di Imprese Sociali Siciliane e approfondito da Giulio Sensi, Direttore della rivista Volontariato Oggi, Dino Barbarossa, Presidente della Fondazione Èbbene e Gianfranco Marocchi, Presidente del Consorzio nazionale Idee in Rete il venerdì pomeriggio nell’Auditorium Ferreri di Ragusa. Gli esperti hanno fatto il punto della situazione su come stia cambiando il terzo settore, anche alla luce delle nuove dinamiche sociali e dei mutamenti in atto nel Paese. La riforma del terzo settore, che sembrava una priorità del governo Renzi, soprattutto dopo lo scandalo Mafia Capitale sulle cooperative, è finita in coda, facendo storcere il naso agli addetti ai lavori. “In realtà, nel contesto di questa riforma - ha ricordato Giulio Sensi - non c’è alcuna forma di controllo o vigilanza e chi perde è il mondo della cooperazione che in questo periodo non sta vivendo un buon momento visti gli scandali romani. Il Governo può ancora intervenire sul testo che allo stato attuale non premia il lavoro di tanti cittadini che credono in questi valori”. “La politica dovrebbe ascoltare ancora di più gli operatori sociali per un confronto più ampio sul tema dell’inserimento lavorativo e dell’inclusione sociale”, secondo Gianfranco Marocchi. “Il percorso non sarà semplice - come ha affermato Dino Barbarossa - Le visioni da Montecitorio e Palazzo Madama sembrano stare ai poli opposti. E anche sul fronte del “controllo qualità” delle cooperative si potrebbe fare di più. Dovremmo cercare un meccanismo più selettivo per l’iscrizione all’albo senza arrivare dopo con la sanzione. L’idea iniziale era quella di affidare il controllo preventivo al ministero del Lavoro tramite gli ispettorati locali, ma poi con il Jobs Act gli uffici locali sono stati tagliati ed è stata creata l’Agenzia unica per l’ispettorato. Bisognerà trovare ora altri soggetti chiamati a distinguere le cooperative vere da quelle spurie”. Una riforma del terzo settore che va rivista partendo dal coinvolgimento della base per giungere ad una condivisione allargata. “Oggettivamente il nostro mondo è la testimonianza - ha aggiunto Giusi Palermo - che, soprattutto attraverso lo strumento della cooperazione sociale, l’economia sia riuscita ad usufruire di questa forma di impresa. Teniamo conto che, in un periodo di crisi che attanaglia l’Italia dal 2008, lo strumento della cooperazione sociale è stato l’unico che non ha perso occupazione perché il principio è quello di redistribuire il lavoro. Noi per primi vogliamo regolamentare la cooperazione sociale per buttare fuori da un sistema virtuoso come questo quelli che lo utilizzano a fini delinquenziali”.
Interessante è stato il laboratorio #tuttoindueminuti sui temi della comunicazione sociale, guidato da Giulio Sensi e Elisa Furnari - comunicatori impegnati da anni nel sociale -, la proposta di un metodo, formativo e capacitante, che ha fornito a volontari, operatori sociali e cittadini presenti degli strumenti semplici ed efficaci volti a migliorare la comunicazione dei singoli e delle loro strutture.
Partecipatissima è stata la sessione “Territorio, partecipazione e salute mentale” con la presenza di relatori che hanno animato - in concomitanza all’Happening - il corso internazionale Ecm organizzato sempre dal Consorzio Sol.Co. in collaborazione con ISPS Sicilia per gli operatori di salute mentale. I lavori sono stati aperti da Sergio Mondello, consigliere delegato del Consorzio Sol.Co. Rete di Imprese Sociali Siciliane, che ha presentato gli esperti di settore di fama internazionale. Creare una sintonia tra tutti gli attori della salute mentale, operatori, ospiti e familiari: mentre per il mondo anglosassone è una pratica ormai di uso comune, in Italia si registrano ancora delle resistenze. Tra i relatori, Will Hall, Fondatore dell’Associazione Uditori di Voci di Portland (USA), un ex utente dei servizi che ha fatto tutto un percorso di recupero delle sue capacità, essendosi dato molto da fare dal punto di vista concreto e operativo. Non solo ha creato dei blog a livello internazionale ma sta girando il mondo per illustrare questa sua esperienza. Tra gli ospiti internazionali anche John Gale, Presidente di una rete internazionale di comunità terapeutiche democratiche, portatore di una esperienza internazionale che è stata messa a confronto con le prassi italiane. E ancora le esperienze nel settore provenienti dal territorio italiano, con la professionalità di Gaetano Interlandi, Direttore del Modulo Dipartimentale di Salute Mentale di Caltagirone - Palagonia, Lorenzo Burti, Docente dell’Università di Verona Dipartimento di Medicina e Sanità Pubblica e Raffaele Barone, Psichiatra presso IPC Integrated Professional Cleaning.
Un’edizione dell’Happening della solidarietà nata dalla volontà di dare stimoli, risposte e possibili soluzioni ad un sistema socio-economico in crisi e a politiche di austerità messe in campo che ne hanno amplificato le conseguenze, fino all’erosione della democrazia in ogni suo aspetto e declinazione. Confrontarsi su temi importanti per poter passare da una logica individualistica e di crisi ad una visione di benessere inevitabilmente correlato alla sostenibilità e alla evoluzione della comunità. “Condivisione, economia locale, solidarietà, auto gestione delle risorse da parte delle comunità, democrazia diretta, temi che si collegano al concetto complesso di bene comune. Oggi, è il tempo utile per costruire un nuovo ordine sociale, che valorizzi le risorse e i mercati locali, introduca forti elementi di democrazia partecipativa, riconosca i movimenti cittadini come i nuovi soggetti della politica. Questo è il momento per aprirsi alla sperimentazione per la costruzione di nuove forme organizzative. Bisogna scommettersi e mettersi in gioco, sentirsi pienamente responsabili all’interno del tessuto sociale, economico e politico del Paese” - le parole di Francesco Passantino, Presidente del Consorzio Sol.Co. Rete di Imprese Sociali Siciliane.
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